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Sentieri Cinque Terre

Sentieri Cinque Terre, tra mare e collina con tramontini mozzafiato


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Le Cinque Terre sono attraversate da una fitta serie di sentieri che uniscono tra di loro i vari borghi marini e che collegano gli stessi all’entroterra ed ai paesi vicini, come ad esempio Portovenere.
Le escursioni che si possono organizzare in questa area sono caratterizzate da un ambiente fantastico che offre panorami mozzafiato a picco sul mare, colori vividi, e da una ricchissima varietà di flora.
I sentieri delle Cinque Terre si possono prevalentemente suddividere in “percosi marini” perché si svolgono a pochi metri dal mare, percorsi di “mezza costa” ed infine percorsi di “crinale”.
Abbiamo varie tipologie di sentieri ed itinerari che caratterizzano questa:

  • Il sentiero AZZURRO che segue il contorno della costa e che corre in prossimità del e che collega tra loro i borghi delle 5 Terre.
  • La rete di sentieri di mezza costa che collegano in maniera trasversalmente e verticalmente i cinque Borghi marinari con le singole tratte discendenti del sentiero Rosso.
  • Il sentiero ROSSO, il n. 1, costituito da una vera e propria Via di Crinale che collega Portovenere con Levanto viaggiando in quota sopra i crinali delle colline sovrastanti i paesini delle Cinque Terre.
  • Un piacevole itinerario al quale è stato dato il nome di “la Via dei Santuari” poiché collega i santuari che sorgono sopra ognuno dei 5 borghi costituenti le Cinque Terre in un affascinante itinerario alla riscoperta degli antichi sentieri utilizzati dai pellegrini che attraversavano queste terre.
  • I sentieri ad “anello” attraverso i quali si possono visitare alcuni punti



Il sentiero Azzurro
Si dipana seguendo la costa ed ha inizio a Riomaggiore con la famosa “Via dell’Amore” affascinante passeggiata non impegnativa che collega Riomaggiore con Manarola e che regala panorami affascinanti, e che prosegue poi collegando tutti gli altri 5 paesini attraversando terrazzamenti formati da muretti a secco, caratteristiche ed antiche scalinate in pietra, viottoli che si fanno largo in una macchia mediterranea dai mille profumi e colori, ecc….

Il sentiero Rosso
E’ il sentiero n. 1 , che corre sul sui crinali e che collega Portovenere a Levanto. E’ un percorso che regala una vista impareggiabile, che spazia dall’arcipelago Toscano (comprese le sue isole d’Elba, Gorgona, Capraia), la Corsica ed arriva a fare ammirare fino alla parte fine della Liguria. E’ un percorso molto lungo ma vi è la possibilità di suddividerlo in varie tappe; infatti alla sommità di ogni paesino delle Cinque Terre si trovano delle vie di discesa che permettono di raggiungere la costa, proseguire così a bordo mare oppure decidere di prendere uno dei frequentissimi treni (la linea La Spezia- Genova, che serve questo litorale è quasi come una metropolitana di superficie) e tornare alla base di partenza oppure procedere con la visita agli altri paesi elle Cinque Terre.
Il sentiero inizia nel centro del paese di Portovenere in Piazza Bastreri, lungo le mura, all'inizio della Via Cappellini e parte con una ripida scalinata, costeggia poi le mura del castello. Qui il sentiero incomincia a diventare panoramico e regala vedute fantastiche sull’orizzonte e sulle rocce circostanti, infatti le pareti rocciose che si incontrano formano dei “salti” anche di 350 metri a strapiombano sul mare.
Raggiunta una cava da cui si estrae il marmo Portoro tipico della zona il sentiero si allontana dalla linea di cresta e devia verso destra proseguendo con vari saliscendi.
Dopo poco diventa pianeggiante, in prossimità del Forte del “Muzerone”.
Il percorso prosegue e poco dopo inizia ad inerpicarsi lungo le pendici di “Le Rosse” o “Costa Rossa” e nel primo tratto è quasi intagliato nella roccia ed interseca con una pendenza dolce, la fitta zona boschiva. Poco dopo, attraversando una pineta, si giunge a Campiglia, bel borgo medioevale in posizione dominante e panoramica. (da notare che da Campiglia partono tutta una serie di sentieri che permettono di esplorare le zone circostanti)
Da Campiglia il sentiero sale con un percorso di crinale, parallelo alla costa.
Raggiunto poco dopo il valico di S. Antonio si prosegue e si giunge alla località Il Telegrafo (516 m.), dove ci si immette sulla strada asfaltata che sale da Biassa ed incrocia nella stessa curva il percorso di mezzacosta, la cosiddetta "Via dei Santuari".
Giunti al passo di S. Antonio si deve imboccare la strada che porta alla località “Schiara” e proseguendo dopo circa mezzo chilometro si raggiungerà “La Croce”, un piazzale con alberi di pino così chiamato dagli abitanti del luogo. Si potrà vedere anche un grosso masso scolpito con la forma di una piramide che ha in cima una croce di ferro.
Proseguendo si raggiungerà il bivio denominato “Bramapane” e bisognerà tenere la direzione Nord/Ovest , seguendo praticamente l’andamento della costa e proseguendo con un percorso quasi pianeggiante lungo i crinali dei monti.
Lungo questo percorso si incontreranno i ripidi sentieri in discesa che conducono verso la costa e verso i paesini delle Cinque Terre.
Da questo punto in poi si può decidere se continuare in direzione Levanto, mano a mano che si prosegue, scegliere il sentiero in discesa che ci condurrà verso il borgo delle Cinque Terre prescelto decidendo poi se , terminata la visita del paese, proseguire lungo il sentiero di costa oppure prendere un treno per ritornare alla base oppure un treno verso altri paesini delle Cinque Terre

Per chi avesse deciso di proseguire sul sentiero n. 1 , all’altezza di Vernazza il tracciato si allontana dalla costa ed inizia una discesa costante fino a raggiungere quella che viene chiamata “La Foce di Drignana” dove ritorna ad essere pianeggiante fino al raggiungimento di “Termine” dove si incrocerà la strada provinciale che viene dal paese di Pignone.
Da questo punto il sentiero diventa carrozzabile e, raggiunto il Monte Soviore permetterà di raggiungere e visitare l’omonimo Santuario. Dal Santuario di Soviore si può scendere verso il mare e raggiungere il Paese di Monterosso, l’ultimo paese delle Cinque Terre

La via dei Santuari

Sopra ad ognuno dei cinque borghi costituenti Le Cinque Terre, in posizione dominante, si trova un Santuario e gli abitanti di questi piccoli borghi molto devoti, compiono regolarmente pellegrinaggi verso il proprio santuario, testimoniando le profonde ed antiche radici della religiosità di questa gente.
La Via dei Santuari è, appunto, un bellissimo ed affascinante percorso, a dire il vero ancora poco conosciuto, alla riscoperta degli antichi sentieri che collegano tra di loro i cinque luoghi di culto di questo bellissimo lembo di terra.
La Via dei santuari è un itinerario molto tranquillo, veramente spettacolare, con panorami mozzafiato, che si può compiere sia a piedi oppure, a scelta, anche utilizzando la mountain bike oppure anche il cavallo.
I percorsi sono tutti indicati con segnavia bianco-rosso
Il tragitto si srotola proprio sulla cima dei monti che sono alle spalle dei 5 paesi costituenti Le 5 Terre.
Anche per La Via dei Santuari vale quanto già scritto e precisato per il Sentiero Rosso: poichè durante il tragitto della Via dei Santuari si incontreranno parecchi sentieri trasversali (ad esempio: il 3a, 6d, 7, 7b, 8, 9) si può sempre ed in ogni momento decidere di frazionare il percorso e costruirsi un proprio “percorso ad anello” che congiungono i borghi sul mare a questi cinque Santuari
Il primo Santuario del percorso è quello situato sopra il paesino di Riomaggiore: Nostra Signora di Montenero.
Si può partire da due punti diversi (dipende dove ci si trova):


  • un inizio è quello poco oltre la città della Spezia, salendo verso il paese di Biassa e da lì si prosegue verso il Colle de "Il Telegrafo"
  • l’altro punto di partenza può essere a Riomaggiore (il primo paesino delle Cinque Terre), nei pressi del parcheggio delle macchine. Il sentiero è lungo complessivamente circa 3,5 km e si può percorrere in circa 1 ora. Per un lungo tratto il sentiero corre parallelamente al “Rio Maior” che è il canale di Riomaggiore, poi incomincia la salita tra i terrazzamenti coltivati a vigneto, fino a raggiungere il Santuario.
  • Un percorso alternativo, sempre partendo dal paese di Riomaggiore, ci permetterà di raggiungere il Santuario prendendo come base di partenza la strada provinciale presente sopra il paese, che viene chiamata dagli abitanti “La Litoranea" ed arrampicandosi tra i terrazzamenti coltivati a vigneto, per circa 20 minuti.
  • Il santuario è raggiungibile anche con un trenino su monorotaia, che viene utilizzato per il lavoro nei vigneti, accessibile dalla statale che conduce a Riomaggiore a poche centinaia di metri dalla galleria detta di Lìmen.

Il Santuario è molto bello e permette la visita anche a migliaia di ex voto donati dai fedeli nel corso dei secoli e, davanti al Santuario vi è un dove si può godere di una vista eccezionale su di uno splendido panorama sul mare.
Il Santuario di Nostra Signora di Montenero risale al 1335 ed è dedicato alla Madonna che la tradizione vuole essere portata dall'Oriente e realizzata addirittura dall'evangelista San Luca. L’immagine venne nascosta dagli abitanti per non farla rubare durante il periodo della dominazione dei Longobardi.
Il quadro viene portato in processione il lunedì di Pentecoste ed anche il 14 Agosto di ogni anno quando, con una affascinante e pittoresca processione notturna, raggiunge il paese di Riomaggiore
Dal santuario di Nostra Signora di Montenero si imbocca il sentiero che porta in direzione di Volastra, per visitare il secondo Santuario, quello del paese di Manarola: Nostra Signora della Salute.
Come alternativa, per chi invece volesse iniziare la visita partendo proprio la paese di Manarola si deve seguire il percorso 6d che inizia nei pressi del parcheggio delle macchine dove, all’uscita, inizia la mulattiera che conduce all’ingresso del percorso 6d. raggiunto l’inizio del sentiero 6d si prosegue in direzione Volastra, arrampicandosi su di un sentiero che spesso costeggia un torrente.
Il Santuario di Nostra Signora della Salute è di concezione Romanica, risale al X secolo ed è costruito in 3 navate. Molto bello da ammirare il portale della facciata nel quale si può apprezzare un arco ad ogiva risalente al trecento.
Di questa Chiesa si possono ammirare il portale e la bifora gotica.
La costa di Volastra permette di apprezzare la bellezza delle straordinarie terrazze coltivate a vite dall'uomo, un paesaggio unico al mondo.

Dal Santuario di Nostra Signora della Salute, a Volastra, si imbocca il sentiero 6d che procede in falsopiano. Si raggiunge, dopo circa 2 chilometri, la località “Case Pianca” dove si imbocca il sentiero 7° che procede in discesa dentro un bosco fino a raggiungere i terrazzamenti proprio sopra al paese di Corniglia dove si abbandona il tracciato 7° e si imbocca il sentiero n. 2 che congiunge Corniglia al paese di Vernazza. Quando si sarà raggiunta la località “Prevo”, costituita da un pugno di case, bisogna tenere la destra e prendere il sentiero 7b fino a raggiungere una strada carrozzabile. Proseguire per la strada carrozzabile fino a raggiungere, dopo circa 300 metri, un ripido piccolo sentiero che conduce al paese di San Bernardino, dove sorge il terzo Santuario , quello del paese di Corniglia, il Santuario di Nostra Signora delle Grazie.
Giunti al Santuario si potrà godere di una vista fantastica della costa delle Cinque Terre e sconfinata verso l’orizzonte.
Il Santuario risale ai primi del ‘600 e subì modifiche ed ampliamenti nel ‘700 con l’edificazione della cappella, la quale venne poi demolita e riedificata all’inizio del ‘900.
L’immagine della Madonna è conservata in un quadro all’interno della Chiesa ed è oggetto di profonda venerazione da parte degli abitanti del luogo a seguito di alcuni miracoli legati al suo restauro.

Dal Santuario di Nostra Signora delle Grazie bisogna imboccare il sentiero 8a in direzione del colle di Reggio dove è ubicato il quarto Santuario, quello del paesino di Vernazza: il Santuario della Madonna di Reggio.
Il santuario appare come piacevolmente nascosto all’ombra di vecchi alberi che lo contornano ed ha un’atmosfera mistica.
Il Santuario è molto caro oltre che agli abitanti di Vernazza quanto a quelli del Paese di Pignone, posto nell’entroterra.
Una particolarità della Madonna di Reggio è quella di essere una Madonna nera ed i fedeli la chiamano l’Africana.
La pianta del Santuario è di forma a croce e l’epoca di costruzione risale al XIV secolo. Nella scarpata che delimita il piazzale esterno della Chiesa si può ammirare una bella tomba con uno scudo in pietra che la sovrasta, e sul quale è raffigurata la Croce dei Cavalieri dell’Ordine di Malta.
Le commemorazioni ed i pellegrinaggi in onore alla Madonna hanno luogo la prima domenica del mese di Agosto.
v Dal Santuario della Madonna di Reggio si imbocca il sentiero 8b che, inoltrandosi tra i boschi, sale in direzione di Soviore dove sorge il quinto Santuario, quello del paese di Monterosso: il Santuario di Soviore , che si trova a 477 metri sul livello del mare, e che è uno dei Santuari più antichi della Liguria.
v Una via alternativa è quella per chi , invece, volesse raggiungere il Santuario partendo direttamente dal paese di Monterosso il sentiero da prendere è il n. 9, il percorso è di circa 2,7 chilometri ed il tempo di percorrenza medio è di un ora e 45 minuti.
Il sentiero n. 9 parte dal paese di Monterosso, dalla parte finale di Via Roma, e sale tra i vigneti e gli olivi verso quella che era l’antica “Albereto”; poco prima dell’incrocio con la strada litoranea si incontra una croce di ferro e poi ci si imbatte in una scalinata costituita da massi. Dopo una fontanella si incontra una piccola cappelletta posta a ricordo del luogo dove venne rinvenuta la statua della Madonna. Dopo aver percorso quasi 150 metri si raggiunge finalmente il Santuario di Soviore.

Il santuario è costruito su di una spianta che degrada verso il paese di Monterosso e dal quale la vista può spaziare su di un magnifico panorama della costa circostante che spazia fino all’arcipelago toscano con l’Isola D’Elba, la Capraia, la Gorgona ed anche fino alla Corsica.
La Chiesa, di colore rossiccio, ha una sola navata ed ha 4 cappelle laterali.
La leggenda narra che la nascita del Santuario sia legata strettamente alla caduta del paese di Albereto, paese in cui originariamente vivevano gli abitanti del luogo. L'antica Albereto infatti fu distrutta durante un’incursione dei Longobardi nei primi anni del ‘600.
Gli abitanti fuggirono verso il mare nascondendo l'immagine della Madonna a cui erano particolarmente devoti. Sempre la leggenda narra che una colomba apparì ad indicare ad un sacerdote un punto sul terreno dal quale si alzava uno strano profumo. La gente tolse un grosso masso dal terreno ed iniziò a scavare portando alla luce una statua della Madonna.
Gli abitanti costruirono sul luogo una cappella e poco lontano, negli anni a venire, edificarono il Santuario Mariano.
Particolarità storica è che l'Imperatore Ottone III nel 996, in viaggio per Roma, fece una deviazione per vedere questo Santuario e vi sostò in preghiera.
Il bel piazzale antistante la Chiesa offre ogni anno ospitalità a concerti di musica classica.
Le festività legate al culto della Madonna di Soviore si svolgono il 15 Agosto
La festa della Madonna di Soviore è il 15 Agosto
Dopo la sosta a Soviore è d'obbligo scendere a Monterosso per visitare la Chiesa ed il Convento dei Cappuccini ed ammirare la " Crocifissione " del Van Dyck ed il " San Gerolamo " attribuito a Luca Cambiaso.

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Immersioni a Portovenere

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Grotta Byron: A Portovenere, salendo nel piazzale ai piedi della Chiesa di San Pietro, si accede ad un’apertura: è la Grotta Byron che si apre verso il versante delle Cinque Terre. Qui si scende una scalinata che conduce in riva al mare dove, su grandi scogli piatti e scuri, si può prendere il sole e fare comodamente il bagno. L’immersione nei fondali prospicenti la rotta Byron è molto bella poiché gli ambienti sono molto suggestivi e pieni di specie animali. La costa ed i fondali sono rocciosi e poi, scendendo di profondità, diventano sabbiosi. Immergendosi si possono scorgere piccole grotte ed anfratti dove si trovano aragoste e gronghi.
Il fondale a circa 18/20 metri diventa sabbioso.
Durante le immersioni in inverno si possono ammirare molti Totani anche di grandi dimensioni.

Torre Scola: Era una torre militare di avvistamento. E’ di forma pentagonale ed è situata poco oltre la punta nordorientale dell’Isola Palmaria. E’ un immersione molto semplice, tutta sotto costa.
Nella giusta stagione si possono ammirare , attaccate alle rocce, intere famiglie di “batti batti” della famiglia delle Scyllaridae. Si possono ammirare delle Actinia Equina (pomodoro di mare) della famiglia delle anemoni di mare, esemplari di Scorpaena scrofa (lo scorfano rosso).

Cala Grande: è un’ampia insenatura rocciosa naturale ubicata sul lato del mare aperto (quello che “guarda” verso la Corsica) dell’Isola Palmaria. L’immersione segue le pareti che scendono a picco verso il fondale. Nella parete rocciosa si possono vedere parecchi Lithophaga lithophaga (datteri di mare). Si possono ammirare delle Actinia Equina (pomodoro di mare) della famiglia delle anemoni di mare che si cibano di piccoli molluschi e crostacei di pesce attraverso i suoi tentacoli. Altre specie che si possono ammirare sono dei nudibranco, molluschi della famiglia delle Flabelindae , la “Flabellina affinis” . Nelle tane e tra gli scogli ad una profondità di circa 10 metri si possono scorgere gronghi e polpi. Nelle “grotte” si trovano anche delle aragoste.

Caletta: situata a poca distanza da Cala Grande, sempre sul lato del mare aperto (quello che “guarda” verso la Corsica) dell’Isola Palmaria, è un’Immersione facile. In questa parte dell’isola vi era una miniera di marmo ed infatti una particolarità di questa immersione è che si scorge ancora, immergendosi, il carrello da miniera.
Si possono ammirare delle Actinia Equina (pomodoro di mare) della famiglia delle anemoni di mare che si cibano di piccoli molluschi e crostacei di pesce attraverso i suoi tentacoli.
Si possono ammirare parecchi esemplari di Coris julis (le donzelle) pesci della famiglia delle Labridae, che con i loro colori allietano la vista e, sul fondo anche vari esemplari di Scorpaena scrofa (lo scorfano rosso), un pesce della famiglia degli Scorpaenidae. Sul fondale, tra le rocce, si possono trovare dei gronghi e delle murene

Capo dell’Isola: N.B. E’ un immersione da effettuare con attenzione poiché nelle acque del canale che divide l’Isola della Palmaria da quella del Tino vi è sempre corrente ed alcune volte si formano dei fiumi di corrente molto forti. E’ una secca situata a poca distanza, 30/40 metri, da Capo dell’Isola Palmaria (il capo che divide la Palmaria dalla vicina Isola del Tino) sul lato del mare aperto (quello che “guarda” verso la Corsica). Immergendoci e raggiungendo una quota di circa metri 12 incontriamo questa secca dove le rocce, tutt’intorno, si inabissano verso i 30 metri circa.
E’ un immersione molto suggestiva e si possono ammirare molte varietà di gorgonie e su fondale si possono scorgere vari genere di celenterati antozoi della famiglia delle Gorgoniidae quali l’Eunicella singularis e l’Eunicella verrucosa.

Il fondale è ricoperto da organismi costruttori del coralligeno della famiglia dei briozoi, in particolare si possono ammirare delle Pentapora fascialis (Corna d’alce) che hanno una grande importanza ecologica per i fondali e che vivono in colonia di singoli individui detti zooidi, interconnessi tra loro. La loro particolarità risiede nel fatto che ogni singolo individuo della colonia possiede una corona di tentacoli attorno alla zona della “bocca” che utilizza per la cattura deli organismi trasportati dalle correnti.

Grotta del Tinetto: a circa 18 metri di profondità, nel versante ovest dello scoglio del Tinetto (situato dopo l’isola del Tino, in direzione del mare aperto) si trova una grotta (segnalata in superfice , dalla presenza di una fenditura nella roccia)
Gli esacoralli della famiglia delle Parazoanthidae e le spugne della famiglia delle Petrosiidae la fanno da padrone, colonizzando tutta la grotta in un abbraccio di colori.
La grotta non è molto lunga e termina in un “camino” che collega con la superfice dello scoglio dal quale filtra la luce del sole.
Lo spettacolo è durante l’immersione nelle giornate di sole è molto bello poiché la luce che filtra dalla fenditura rimbalza e si propaga sulla superfice della grotta creando un caleidoscopio di colori e di scorci molto belli.
Si può uscire dalla grotta da quelli che vengono chiamati gli “Occhi di Venere”, costituiti due aperture che si trovano a circa 12 metri di profondità.
Intorno alla grotta si possono facilmente ammirare esemplari di Coris julis (le donzelle) pesci della famiglia delle Labridae, branchi di Diplodus (saraghi della famiglia degli Sparidae) , Sparatus aurata “Le orate” .

Secca del Tinetto: Molto insidiosa per i naviganti, posta oltre la punta dello scoglio del Tinetto, in direzione mare aperto, vi è un isolotto semiaffiorante sul quale è stata posizionata una madonnina di segnalazione. L’immersione è praticamente in mare aperto, con il colore blu cupo del mare che ci circonda. Il sito è costellato da numerose gorgonie rosse e si possono ammirare branchi di Diplodus (saraghi della famiglia degli Sparidae), octopus vulgaris (i “polpi”) e Conger conger (i gronghi).
Intorno all’isolotto del tino non è raro incontrare delle Seriola dumerili, conosciute con il nome di “Ricciole” , predatori marini della famiglia dei Carangidi ed anche delle Lampughje (Coryphaena hippurus) che con le loro livree giallo verdi argentate solitamente viaggiano in coppia e praticano dei meravigliosi salti fuor d’acqua. Intorno all’isolotto vivono anche dei begli esemplari di Dentex dentex, i “dentici”.

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Mappa Arrampicate Muzzerone La Spezia
Sopra a Portovenere, in località Muzzerone, vi sono alcuni spot fantastici di arrampicata.
Il Muzzerone con le sue alte falese a strapiombo sul mare rappresenta un paesaggio unico e selvaggio divenuto uno dei luoghi più amati e frequentati dagli arrampicatori di tutt’Europa.

Le pareti di roccia sono caratterizzate dalla presenza di arditi pilastri e bianche pareti calcaree che precipitano a picco sul mare e da una flora costituita, essenzialmente, da pini marittimi e dalla tipica vegetazione mediterranea.
Nelle pareti di roccia c’è posto per tutti, esperti e meno esperti. La straordinaria varietà di pareti e di stili fornisce una grande scelta di pareti adatte a tutti i livelli; dai monotiri su placca agli strapiombi di resistenza, agli itinerari di più tiri.

Il clima al Muzzerone è molto favorevole all’arrampicata in tutto l’arco dell’anno; le pareti di falesia sono orientate ad ovest perciò riparate dai venti del nord mentre d'estate, evitando le ore più calde, si può arrampicare bene la mattina e con il fresco maestrale pomeridiano. Muzzerone2
La roccia del Muzzerone è costituita da un ottimo calcare caratterizzato per lo più da tacchette e da gocce d’acqua, caratteristiche che fanno sì che l’arrampicata sia elegante ma anche molto tecnica.
Quasi tutti gli itinerari presenti sulle pareti del monte sono stati ottimamente attrezzati con spit inox oppure golfari resinati.

Il monte del Muzzerone si raggiunge partendo da La Spezia e seguendo la strada che collega a Portovenere. Poco prima di raggiungere il paesino di Le grazie bisogna prendere una strada sulla destra in salita che porta proprio al Muzzerone (cartello palestra di Roccia) Un’alternativa per raggiungere il Muzzerone è quella di prendere a piedi il sentiero che parte da Portovenere, il sentiero n. 1 o 1a ed in 30 minuti di camminata si raggiungerà il Muzzerone.

I settori presenti e mappati sul Monte Muzzerone propongono fino ad un totale di 540 vie, e vengono comunemente riconosciuti sotto i nomi di:

Muzzerone 1. Garimpo, una bella balconata sul mare costituita da una piccola falesia ubicata in una zona solitaria

2. Specchio di Atlantide e Pilastro dell’infinito: Luogo impressionante e spettacolare, una falesia di calcare liscio a strapiombo sul mare dove sono tracciate le vie tra le più difficili d'Italia e d'Europa come “No Siesta” di difficoltà 8b, una delle vie più fotografate persino nelle riviste specializzate americane.

3. Atlantide Bassa e Solarium; consigliata soprattutto durante il periodo invernale poiché per la sua posizione è situata a riparo sia dai venti provenienti dal nord che da quelli da sud.

4. Pilastri dei Neri

5. Pilastro di mezzo

6. l’intaglio

7. Parete Centrale, è la più famosa ma anche la più frequentata del monte Muzzerone per via dell’accesso molto comodo ed anche per la presenza di tantissime vie di arrampicata, ideale anche per i principianti.

8. Cava degli anelli

9. parete delle meraviglie; dopo la parete centrale è quella più frequentata dagli arrampicatori per l’alto numero di vie presenti, ed anche perché può accogliere quasi tutti gli scalatori.

10. Polveriera; parete unica nel suo genere, molto strapiombante, che prevede un’arrampicata prevalentemente su canne.

11. perete dimenticata

12. pilastro del forte

13. la Cajenna, caratterizato dalla presenza di brevi pareti di roccia immerse in un bellissimo contesto naturale.

14. pilone di cajenna

15. pilastro del bunker

16. parete striata; presenta le vie più lunghe, e forse le più belle, presenti sul Muzzerone ed è costituita da un fronte roccioso di quasi 5oo metri posizionato a circa 200 metri di altezza, a picco sul mare. Nella Parete Striata alcune belle vie sono: 1. La Kimera (a sinistra della Supernova, La chiodatura è ravvicinata e a fix inox); 2. Tramontana (una via ricercata a destra del pilastro del Bunker; bella scalata attrezzata a spit); 3. La Supernova

17. l’oratorio

18. pilastro della discordia

19. mandrachia alta

20. mandrachia bassa

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Mountain Bike

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Mappa Arrampicate Muzzerone La Spezia

Le Cinque Terre, Portovenere e le sue isole, Lerici, sono apprezzate in tutto il mondo per le loro acque cristalline, dove si possono fare bagni ed immersioni favolose, per gli scogli piatti , le calette e le spiagge accoglienti sulle quali abbandonarsi ed oziare pigramente al sole dell’estate, per le fantastiche osterie, ristoranti, focaccerie, ecc.. dove gustare prelibati piatti della tradizione locale ed assaggiare i vini di queste terre. Nel nostro territorio la vacanza non è però solamente mare e sole, ma è anche improntata ad innumerevoli attività, è anche vacanza attiva. Si può scegliere tra un tuffo in mare o una camminata tra i vigneti a picco sul mare; tra una passeggiata nei caratteristici borghi e carruggi o una gita in barca, un pellegrinaggio ad un santuario o un’immersione, un’arrampicata su di una parete di roccia sospesi nel blu sconfinato di queste terre o un pranzo a base di pesce, un giro in mountain bike o un pomeriggio in windsurf. Una fitta rete di sentieri (che attraversa tutto il territorio e lo collega anche con le valli dell’entroterra) rappresenta una meta ideale da scoprire girovagando armati di fotocamera, scarpe da trekking e, in alternativa, di una mountain-bike

  • Escursioni e passeggiate a piedi
  • Immersioni
  • Escursioni in mountain bike
  • Arrampicate

Escursioni in mountain bike
Qui sotto vi sono alcune idee dalle quali trarre spunto per tracciare tragitti in mountain-bike.
Per programmare ed eseguire escursioni in mountain bike si consiglia di avvalersi delle ottime carte dei sentieri del CAI

Percorso ad anello

Località Telegrafo (La Spezia) / Foce di Drignana / Località Telegrafo
La lunghezza del percorso è di circa 38 chilometri, il tempo di percorrenza è di circa 4 o 4,30 ore
Il percorso è ricco di scorci fantastici, il panorama spazia da sopra a Portovenere, fino alla costa delle Cinque Terre e, in caso di bel tempo, delle isole dell’arcipelago toscano.
Dalla città della Spezia si prende la strada in salita che va verso Le Cinque Terre, la “Litoranea”.
Dopo qualche chilometro, raggiunta una galleria, girate a destra per il paese di Biassa e seguendo le indicazioni per raggiungere la “Palestra nel Verde”. Proseguire in direzione Telegrafo.
Quando sarete giunti al “Telegrafo”, in prossimità di un’ampia curva dove c’è un ristirante) parcheggiate la macchina.
Dal “Telegrafo” il percorso inizia prendendo il sentiero sterrato del CAI 3/a che è situato a sinistra in falsopiano.
Al primo bivio che raggiungeremo dopo poco bisogna imboccare la discesa asfaltata che è a sinistra. Dopo un paio di tornanti in discesa bisogna prendere il sentiero del CAI n. 3/a (presso una curva) che si trova sulla sinistra della strada e che conduce in direzione del Santuario di Montenero
Raggiunto il Santuario gli si deve girare intorno e bisogna imboccare il tracciato, in parte lastricato, in discesa che si trova sulla sinistra.
La bella discesa termina quando si incontra la strada statale per La Spezia. Proseguire girando a destra sulla strada asfaltata fino a raggiungere la galleria, passata la quale si deve girare a sinistra al bivio per Manarola. Giunti al bivio con la strada statale si gira a sinistra e si prende la strada in salita in direzione Volastra. Arrivati al paese di Volastra si prosegue sulla strada in direzione Drignana.
Arrivati in località Drignana bisogna prendere le indicazioni che portano verso Pignone, girando perciò verso destra. Bisogna poi prendere il Sentiero n. 1 in prossimità della Foce di Drignana imboccando una ripidissima stradina asfaltata in discesa.
Passate Case Rossi inizia lo sterrato e la strada è meno impegnativa. Lo sterrato adesso sale e dopo una curva/tornante bisogna tenere il lato destro. Proseguendo sempre tramite questo sterrato ci si ricongiunge con il sentiero 1 di crinale.
Continuando a pedalare raggiungeremo “Prato di Corvara” e qui il percorso inizia a diventare un “single trek”, che prevede anche una bella salita ….. !
Arrivati in cima alla salita la strada procede agevolmente attraverso un bel percorso pianeggiante , falsopiano discesa, fino ad incontrare una strada asfaltata. Si continua a proseguire in single trek in discesa sul sentiero n. 1 , fino a raggiungere il parcheggio del Telegrafo.

Dal Santuario della Madonna di Soviore a Vernazza

Il Percorso qui descritto è un tracciato tutto in discesa. Ognuno dei Cinque borghi marinari delle Cinque Terre ha il proprio Santuario, situato sulle colline al di sopra dei vari paesini.
Questo percorso ha origine presso il Santuario della Madonna di Soviore (che si trova a 477 metri sul livello del mare, uno dei Santuari più antichi della Liguria, e che è il Santuario del paese di Monterosso) che si raggiunge dalla strada che da Levanto raggiunge Pignone o Vernazza. E' raggiungibile anche da Foce del Bardellone seguendo la strada di crinale per 4,2 km fino ad incrociare la strada provinciale e qui scendendo a destra per qualche centinaio di metri.
Dal piazzale alberato del Santuario bisogna raggiungere la strada asfaltata provinciale e poi girare sulla destra pedalando in direzione Termine. Poco prima di raggiungere il valico bisogna girare a destra imboccando il sentiero in discesa 8b del CAI.
La discesa parte ripida per poi divenire un saliscendi che attraversa alcuni ruscelli fino a raggiungere l’inizio di una discesa ripida proseguendo per la quale si arriverà fino ad un rudere. Bisognerà poi tenere la sinistra, sempre scendendo. Ad un certo punto il sentiero diventa in salita e ci condurrà fino alla strada Provinciale asfaltata.
Imbocchiamo la strada asfaltata in discesa fino a raggiungere un bivio al qualche dovremo imboccare il sentiero 8 del CAI, sulla destra.
In prossimità di un cancello la stradina gira sulla sinistra per poi portarci a raggiungere il Santuario della Madonna di Reggio, situato sopra al paese di Vernazza.
Dal Santuario continuiamo a scendere fino a raggiungere, dopo circa 5 chilometri, una fontana alla destra della quale imbocchiamo una larga strada lastricata in discesa che mano a mano diventa più stretta e presenta delle svolte.
Raggiunto il cimitero di Vernazza la stradina in discesa con fondo di cemento ci condurrà, svoltando a destra verso il paese di Vernazza.
Variante: Il Santuario della Madonna di Soviore è collegato al paese di Monterosso al mare tramite una mulattiera uguale a quelle che collegano il Santuario Madonna di Reggio con Vernazza o il Santuario Madonna di Montenero con Riomaggiore. Questa mulattiera che collega il Santuario di Soviore con Monterosso è praticabile in bicicletta senza particolare difficoltà, seguendo il percorso del CAI numero 9.

Da il Telegrafo a “Sella Derbi”

Questo itinerario ha inizio dalla località “il Telegrafo”, raggiungibile da La Spezia prendendo la “Litoranea”, strada asfaltata in salita che conduce verso le Cinque Terre. Si raggiunge dopo qualche chilometro una galleria alla quale bisogna prendere in direzione del paese di Biassa, seguire le indicazioni verso la “Palestra nel Verde” raggiungendo così “Il Telegrafo”.
Da Il Telegrafo imbocchiamo il sentiero n.1 del CAI che entra nella pineta (attenzione: non bisogna prendere la vicina stradina che lo affianca).
Il tracciato sale un poco , per poi diventare discesa e portarci a raggiungere la strada che ci permetterà di raggiungere Sant´Antonio dove continueremo sempre prendendo il sentiero n. 1 del CAI che ci condurrà in salita per poi divenire pianeggiante e successivamente a scendere. La discesa inizialmente non presenta difficoltà, ma poi diventa ripida con passaggi rocciosi che talvolta costringono a procedere a piedi, per poi torare ad essere un sentiero facile che ci porterà fino a raggiungere un muro con cancello. Qui bisogna girare a sinistra in una stradina che ci condurrò al paese di Campiglia dove proseguiremo fino alla Chiesa, imboccando un sentiero in salita che passa proprio accanto ad essa e che conduce fino ai ruderi di un vecchio mulino. Pedaliamo lungo il sentiero dentro una pineta e poi giriamo a sinistra in discesa fino ad arrivare alla strada asfaltata in prossimità di un campo sportivo. Seguiamo la strada asfaltata in discesa fino ad imboccare una vecchia strada militare sulla destra. Pedaliamo in salita fino a raggiungere un tornante dove abbandoniamo l´asfalto per andare verso sinistra.
La stradina si trasforma in mulattiera e diventa quasi impedalabile, inerpicandosi nel bosco e conducendoci fino ad un rifugio forestale, raggiunto il quale prendiamo il sentiero a sinistra che si allarga a stradina e che ci permetterà di giungere fino ad alcune cave di granito dove dovremo continuare a scendere raggiungendo una bella e larga strada sterrata. Prendiamo a destra, in discesa (per poi divenire un saliscendi) il sentiero sterrato entra in un altro sempre sterrato e bello ampio. Svoltiamo a sinistra in discesa con ampi tornanti. La strada diventa poi asfaltata fino a condurci ad un bivio al quale dovremo girare vers o destra per riuscire ad arrivare a Sella Derbi.

Anello di Volastra

L’itinerario ha inizio dal paese di Volastra, situato sopra al borgo di Manarola,.
Si imbocca la strada asfaltata in salita che parte di fronte alla piazza del paese di Volastra, strada che dopo circa 800 / 900 metri si trasformerà in sterrato per poi divenire pianeggiante attraversando alberi di quercia e pini. Al termine di questa strada si imboccherà una stradina asfaltata in ripida salita che diventerà poi pianeggiante trasformandosi in sterrato, raggiungendo infine località “Il Telegrafo” .
A Il Telegrafo prendiamo la salita asfaltata a sinistra. Pedalando arriveremo ad un quadrivio dove gireremo a destra dove prenderemo una strada sterrata che attraversa una foresta e si immetterà nel sentiero CAI n. 1. Prendiamo a sinistra scendendo fino ad un incrocio in località La Croce. Prendiamo la discesa a destra e poi prendiamo la salita che vi è leggermente a sinistra, sempre seguendo il sentiero CAI n. 1
Proseguiamo sempre tenendo il sentiero CAI n. 1 fino ad arrivare al “Menhir” e proseguiamo fino ad arrivare all’incrocio con il sentiero CAI n. 6, dove proseguiamo dritti raggiungendo un bel prato tra i pini (prato del Monte)per poi proseguire in salita e raggiungere la località Cigoletta.
A Cigoletta imbocchiamo il sentiero CAI n. 7 e, pedalando in salita teniamo sempre il sentiero n. 7 (attenzione: non imboccate il sentiero n. 6 che troverete sulla destra) scendendo fino a raggiungere le case del paesino di Fornacchi ed in breve la strada di cornice dove dovremo prendere a sinistra la strada che va in salita e che poi ci porterà, in discesa, fino a Volastra
Una variante al percorso può essere la seguente: giunti al Prato del Monte bisogna girare a sinistra ed imboccare il sentiero CAI n. 7°, raggiungendo ed attraversando poi un canale. Pedalare seguendo sempre il sentiero e ad un certo punto si scenderà fino ad incontrare la Strada Provinciale. Volastra si trova a sinistra a circa 2 chilometri.

Discesa Volastra-Manarola

L’itinerario ha inizio dal paesino di Volastra dal quale imboccheremo il sentiero CAI n. 6 verso Manarola.
Il sentiero è costituito da una scalinata in mezzo agli ulivi che inizia come facile per poi diventare, in breve, ripida ed accidentata. La scalinata termina presso la strada asfaltata provinciale. Dopo pochi metri imbocchiamo un'altra scalinata che troviamo sulla destra e che scende verso il mare. La discesa della scalinata inizia in mezzo alle case alternando pezzi sconnessi e di sasso con tratti asfaltati. Terminata questa scalinata se ne imbocca un’altra che però è molto più semplice e che ci condurrà direttamente fino al paese di Manarola
Attenzione: durante il periodo estivo e durante le festività, fare molta attenzione poiché queste scalinate sono frequentate da tantissimi turisti !!

ALTA VIA DELLE CINQUE TERRE

Sul sentiero 1 da La Spezia a Levanto
L’itinerario ha inizio presso il paesino di Campiglia, e di preciso presso la Chiesa di Santa Caterina.
Il Paesino di Campiglia si raggiunge da La Spezia tramite strada asfaltata ed è situato in una meravigliosa posizione panoramica su tutto il litorale delle Cinque Terre.
Dalla Chiesa di Santa Caterina pedaliamo in salita nella stradina chiusa al traffico fino a raggiungere, in breve, una fontanella presso la quale pedaliamo dritti imboccando il sentiero CAI n. 4/a. Dopo circa 2 chilometri prendiamo il sentiero del CAI n. 1, sentiero di crinale che ci condurrà ad una cappella presso il valico di S.Antonio .
Pedaliamo per un brevissimo ratto su di una strada lastricata e, dopo una sbarra, imbocchiamo un sentiero che sale sulla sinistra. Arriviamo pedalando fino al colle del Telegrafo, incrociamo la strada asfaltata nei pressi di un tornante, e prendiamo il sentiero CAI 3/a a sinistra. Dopo 700 mt. troviamo un bivio dove giriamo a sinistra, in discesa, su strada asfaltato. Superati alcuni tornanti lasciamo a sinistra il sentiero CAI n. 3/a che porta al Santuario di Monte Nero, proseguiamo ancora un po’ imboccando a destra la sterrata chiamata “Via dei Santuari” .
Pedalando sulla Via dei Santuari raggiungiamo il paesino di Volastra, con una vista mozzafiato sull costa delle Cinque Terre. Da Volastra bisogna prendere la strada provinciale asfaltata fino a raggiungere il Passo del Termine .
A Termine bisogna prendere il sentiero CAI n.1 che ci permetterà di ricollegarci all’itinerario proveniente da Levanto e dalla Madonna di Soviore.

Da La Spezia ai Casoni di Suvero

Il tragitto inizia dalla Stazione. Prendendo la strada asfaltata ci si dirige in direzione del paese di Sarbia.
Giunti al paese di Sarbia si prende la strada asfaltata che ci condurrà verso il paesino di Valeriano. Ivi giunti si imbocca un sentiero in discesa. Si imbocca poi la strata asfaltata statale in direzione del paese di Ceparana. Ivi giunti si segue la segnaletica della Alta Via dei Monti Liguri. Si sale subito con pendenze abbastanza impegnative fino ad arrivare in località Cavanon. Si torna su asfalto fino ad un incrocio dove a sinistra si segue la segnaletica per Passo Solini su sterrato.
Giunti al Passo Solini si attraversa la strada e si continua sullo sterrato dell’Alta Via dei Monti Liguri continui saliscendi. Un sentiero in discesa ci porterà poi fino sulla strada al passo Alpicella e da lì bisogna continuare a seguire i cartelli per l’Alta Via dei Monti Liguri, prima in asfalto in salita e poi su sterrato attraverso prati e faggeti e si proseguirà fino ad arrivare ai Casoni di Suvero.

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